Il governo britannico annuncia piani formali per introdurre una legislazione che richiede alle aziende e alle istituzioni finanziarie di rendere obbligatoria la divulgazione in materia di clima

di Ding Li, Agathe Kuhn and Olivia O’Brien

Le nazioni meno responsabili della crisi climatica sono state in larga misura le più colpite dall’aggravarsi degli impatti. Questo è particolarmente vero per i Paesi meno sviluppati. Tuttavia, il 2021 è stato un altro anno storico per gli eventi climatici; in particolare, il mondo occidentale ha subito alcuni dei disastri sin qui più catastrofici, dalle inondazioni europee di luglio, che sono costate la vita di oltre 200 persone, agli incendi e alle ondate di caldo torrido nei climi tipicamente più freschi della Siberia e del Canada. Parallelamente a questi eventi, sono stati presi alcuni degli impegni finora più promettenti per azioni a favore del clima. Malgrado i risultati deludenti del recente Vertice del G20 e della COP26, che hanno disatteso le promesse sugli urgenti provvedimenti necessari a frenare il riscaldamento globale al ritmo richiesto per mantenere l’obiettivo di 1,5°C, sono emerse alcune significative note positive.

Ora più che mai, l’attenzione internazionale è puntata sul governo del Regno Unito che, ospitando la COP26, sta facendo diversi annunci per dare l’esempio e guidare il paese a rispettare il propri impegni di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050. Sulla scia di questi sforzi, le autorità britanniche hanno annunciato i piani formali per rendere obbligatoria, per le grandi imprese e le istituzioni finanziarie, la divulgazione dei rischi legati al clima, conformemente ai requisiti delineati dalla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD).

Cosa significa questo annuncio?

A partire dall’aprile 2022, la comunicazione delle informazioni finanziarie relative al clima diventerà obbligatoria nel Regno Unito per le società quotate, le banche, le compagnie assicurative e le aziende private con oltre 500 dipendenti e un fatturato di 500 milioni di sterline. Con questo annuncio, il Regno Unito diventerà il primo paese del G20 a sancire per legge il reporting TCFD. Si auspica che questo impegno dia la spinta propulsiva necessaria affinché altri governi intraprendano azioni simili.

Longevity Partners accoglie favorevolmente questo sviluppo, poiché sappiamo che la comprensione dei rischi legati al clima è la chiave per sviluppare modelli di business e strategie di investimento resilienti. In effetti, le raccomandazioni della TCFD sono attualmente le uniche linee guida disponibili a livello globale sulla divulgazione dei rischi e delle opportunità legati al clima. Il sostegno del governo ne garantirà l’adozione da parte di moltissime aziende, aumentando in tal modo la trasparenza climatica sui mercati finanziari.

Il reporting TCFD, la mappatura dell’esposizione al rischio e le strategie di mitigazione sono servizi che Longevity Partners offre ai propri clienti. Contattateci subito per consentirci di aiutarvi nella preparazione all’imminente entrata in vigore di questa legislazione. Abbinando le nostre esperienze in gestione del rischio climatico, consulenza in materia di politiche e normative, strategia ESG e implementazione, offriamo una suite completa di servizi per supportare i clienti nella mitigazione del rischio climatico, nell’ottimizzazione delle prestazioni degli edifici e nello sviluppo di roadmap per l’azzeramento delle emissioni nette.

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