Linee guida diverse, definizioni diverse: perché ci occorre un sistema di certificazione Net Zero Carbon standardizzato per gli investitori immobiliari

Ding Li, Senior Strategy Consultant

Per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, il mondo deve raggiungere l’azzeramento delle emissioni entro il 2050. Gli investitori immobiliari fanno a gara per cogliere le opportunità di business e mitigare i rischi nella transizione verso un’economia a zero emissioni. Ad oggi, 128 gestori di asset, che rappresentano circa 43.000 miliardi di dollari di patrimoni amministrati, sono impegnati nell’iniziativa Net Zero Asset Managers e sostengono l’obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2050 o prima.

 
L’importanza di stabilire un perimetro appropriato per l’obiettivo

Per sviluppare un obiettivo e una roadmap di azzeramento delle emissioni nette, la prima fase, e probabilmente la più critica, è stabilire il perimetro dell’obiettivo. È essenziale consentire un confronto equo e tenere traccia dei progressi verso il conseguimento dell’obiettivo. Ma gli investitori immobiliari incontrano difficoltà specifiche nel definire l’ambito e la gamma di fonti di emissione da includere nell’obiettivo; ad esempio, la necessità di affrontare le emissioni Scope 3 indirette attraverso il coinvolgimento degli occupanti e talvolta la breve durata del periodo in cui gli asset sono di loro proprietà. 

 
Linee guida diverse, definizioni diverse

Benché varie organizzazioni abbiano sviluppato definizioni e metodologie in materia di azzeramento delle emissioni nette, ad oggi non esiste uno standard universale per ambiti e limiti degli obiettivi. Di seguito elenchiamo alcuni dei principali impegni e quadri di riferimento attualmente operativi nel settore degli investimenti immobiliari:

Net Zero Carbon Buildings Commitment del World Green Building Council (WGBC).

L’impegno sollecita imprese, città e governi a gestire tutti i nuovi edifici in modo da azzerare le emissioni nette entro il 2030. Tutti gli edifici saranno operativi a zero emissioni entro il 2050. Il perimetro dell’obiettivo include tutti gli asset sotto il controllo diretto dell’entità. Nel frattempo, il programma Advancing Net Zero di WGBC sostiene la necessità di integrare il carbonio incorporato nella roadmap verso “net zero”. Entro il 2030, nuovi edifici, ristrutturazioni e infrastrutture dovranno avere il 40% in meno di carbonio incorporato e raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette da carbonio incorporato entro il 2050.

UN-Convened Net-Zero Asset Owner Alliance (Alleanza proprietari immobiliari “net zero” indetta dalle Nazioni Unite) 

Guidata da Christiana Figueres, ex segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), l’alleanza è stata fondata nel 2019 al Climate Action Summit delle Nazioni Unite. Un gruppo di 43 importanti investitori globali, con un patrimonio amministrato di 6.600 miliardi di dollari, si sono impegnati a decarbonizzare il proprio portafoglio e raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050. Il quadro include anche obiettivi di coinvolgimento, obiettivi di transizione finanziaria e obiettivi di impegno politico.

Iniziativa Net Zero Asset Managers

Oltre 120 gestori di asset si sono impegnati a sostenere la decarbonizzazione finalizzata al “net zero” entro il 2050 o prima e a investire in immobili conformi all’obiettivo. L’impegno richiede ai firmatari di sviluppare prodotti di investimento coerenti con il “net zero” entro il 2050 e di “favorire un aumento degli investimenti in soluzioni per il clima”.

L’obiettivo Greenprint Net-Zero dello Urban Land Institute (ULI)

L’obiettivo Greenprint di ULI si concentra sulla riduzione delle emissioni sotto il controllo operativo diretto dei suoi membri, con l’obiettivo di ridurre della metà le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere il “net zero” entro il 2050. L’obiettivo fa riferimento alla definizione di azzeramento delle emissioni nette del World Green Building Council. Incoraggia i membri a privilegiare le opportunità di efficienza energetica e delle energie rinnovabili nel loro percorso verso “net zero”. 

Impegno per il clima di Better Building Partnership (BBP).

BBP rappresenta i membri di 26 dei maggiori proprietari e gestori immobiliari del mondo. La coalizione ha pubblicato il Climate Change Commitment per armonizzare i percorsi verso l’azzeramento delle emissioni nette per gli investitori immobiliari. L’impegno mira a “fornire edifici a impatto ambientale zero entro il 2050, includendo investimenti diretti e indiretti, carbonio operativo e incorporato ed emissioni Scope 1, 2 e 3”.

Standard Net Zero di Science-based Targets Initiatives (SBTi)

La Science-based Targets Initiatives (SBTi) è fondata da CDP, Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), World Resources Institute (WRI) e WWF. L’iniziativa fornisce alle imprese metodologie e percorsi per sviluppare obiettivi di decarbonizzazione in linea con le misure che “la più recente scienza del clima ritiene necessarie per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”. SBTi sta inoltre sviluppando il primo standard globale per guidare le aziende nella definizione di obiettivi di azzeramento delle emissioni nette su base scientifica, che verrà ufficialmente lanciato a novembre 2021. Nella Net-Zero Criteria Draft for Public Consultation (Bozza dei criteri net zero per la consultazione pubblica), SBTi ha dibattuto l’importanza di stabilire un perimetro dell’obiettivo che copra “le fonti di emissioni più materiali nella catena del valore dell’azienda”.

Di seguito riportiamo un confronto tra i requisiti di definizione dell’ambito dell’obiettivo di varie linee guida per l’azzeramento delle emissioni nette:

Graph

* Osservazioni: secondo la bozza dei criteri “net zero” pubblicata nel gennaio 2021.

 

Oltre agli impegni proposti dai settori privati, anche i governi hanno iniziato a sviluppare quadri di riferimento volontari e normativi per la definizione di “net zero”, come la Certificazione ClimateActive australiana e lo standard Zero Energy Buildings (ZEB) giapponese.* Osservazioni: secondo la bozza dei criteri “net zero” pubblicata nel gennaio 2021.

Tuttavia, queste normative non sono traducibili in altre regioni. Di conseguenza, a livello mondiale non disponiamo ancora di una definizione standardizzata e di un quadro di definizione degli obiettivi per l’azzeramento delle emissioni nette nel settore degli investimenti immobiliari.

Agli investitori immobiliari occorre uno schema di certificazione Net Zero Carbon standardizzato 

La confusione associata a standard e linee guida contrastanti crea problemi per le aziende, quando si confrontano gli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette a parità di condizioni e apre potenzialmente le porte all’ecologismo di facciata. 

Allo stato attuale del panorama ESG, si avverte un disperato bisogno di un quadro di certificazione standardizzato per verificare gli obiettivi “net zero” delle aziende. È prevedibile che sarà lo standard “net zero” di SBTi a fungere da standard di certificazione globale per gli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette delle aziende. Tuttavia, siamo ancora in attesa di uno standard su misura per il settore immobiliare e in particolare per le società di investimento. Longevity Partners sviluppa un’ambiziosa, ma pratica, roadmap per l’obiettivo “net zero” con un approccio in 5 fasi: misurazione, ottimizzazione, generazione, approvvigionamento e compensazione. Per maggiori informazioni, contattate subito i nostri esperti.

 

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